Cosa si impara da un trasloco ovvero The ultimate Space Clearing (Cambiamenti nel Feng Shui di un consulente Feng Shui – terza parte)

Negli ultimi tre anni ho traslocato tre volte in un climax discendente di case sempre più piccole.
Sono passata da una villa di 180 mq con giardino, a un appartamento di 80 mq, a una… “casa tibetana” di 45 ed infine ad una stanza con bagno di circa 20 mq (nell’attesa di…). A questo punto vi chiederete se sono una pianta in vaso, predisposta a cambiare luogo spesso, oppure un albero da giardino. Sono un albero da giardino, senza dubbio, che ha fatto ‘la pianta in vaso’ per un po’. Che alternativa c’è se si è naturalmente ricercatori di cos’è il Feng Shui e di come ci influenza?
Vi avevo raccontato dei primi traslochi in precedenza, dandovi la lieta novella dell’aver finalmente trovato il terreno in cui mettere radici nell’estate 2015. Il luogo è esattamente ciò che ho desiderato per anni: un piccolo borgo di case con una storia e un carattere, circondato dalla Natura, in cui è incastonato un lotto di terra con una piccola casetta, usata fino ad allora come deposito attrezzi ma ‘vivibile’, con la possibilità di costruire una casa residenziale autentica. Quindi di fatto trovo una casa momentanea, che è destinata ad essere smantellata per lasciare spazio ad un’ulteriore casa!
Il deposito degli attrezzi era qualcosa che i più avrebbero considerato ‘abitativamente estremo’: ambiente unico, la doccia sopra la turca, nessunissimo comfort, tutto essenziale, direttamente in collegamento con l’ampio spazio esterno, selvatico e naturale. Niente fronzoli, grande onestà, nessun angolo in cui nascondere o nascondersi, tutto in piena vista. L’effetto sulla personalità è diretto: quante cose normalmente nascondiamo nelle nostre case? Ovvero, quanta parte di noi è nascosta agli altri, nell’intimità delle nostre case, e a noi stessi, negli anfratti più disparati in cui accumuliamo cose, nel nostro corpo-casa? Un’abitazione essenziale, senza essere asettica e impersonale, riporta alla verità di quello che c’è e che è come si presenta.

Ero prontissima a questo: come vi ho già raccontato, il primo viaggio in Tibet aveva irrevocabilmente cambiato il mio sguardo sulla vita, e il bisogno di libertà, spazio e pulizia (da cose inutili, da sovrastrutture limitanti, da schemi sociali / familiari) era così intenso che ne ha fatto manifestare un Feng Shui in perfetta coerenza. Quindi, di fatto, dove abitate è la manifestazione di quello che siete più nel profondo.

Quindi, prima di tornare in Tibet per la seconda volta, trasloco dall’appartamento alla casetta ‘tibetana’. Pensavo di aver già eliminato quasi tutto il superfluo con il mega-traslocone dell’anno precedente, quando tutti gli oggetti accumulati in dieci anni di vita in una grande casa hanno dovuto essere ridotti per poter stare …in un garage! Non avete idea del delirio! Vi ricordate che vi avevo raccontato dello scambio di case fra me e Alessia, lei ha comprato la mia casona, io ho affittato il suo appartamento. Beh, ci siamo aiutate parecchio nei reciproci traslochi, all’inizio con la grande difficoltà a staccarci dalle cose (vestiti, scarpe, oggetti, mobili…persino i bastoni delle tende!), che significava semplicemente scambiarcele o donare quelle in buono stato ma non più utili, finchè verso la fine ci incitavamo a vicenda “butta! butta!”. Ricordiamo ancora, ridendo, di quando alcuni mesi dopo chiesi ad Alessia se mi prestava quelle famose scarpiere che non le servivano più e lei mi rispose “ma non ti ricordi che le abbiamo buttate? Ti avevo chiesto se potevano servirti e tu mi hai urlato “butta, butta”!”.

Ebbene la nuova scelta chiedeva una leggerezza ancora maggiore, poiché il nuovo spazio era ancora più piccolo e per di più temporaneo, e allora è iniziata la fase ‘Space clearing 2.0’.
Tenuti i vestiti buoni, qualche stoviglia e la biancheria per la casa, ho comprato un frigorifero e una stufa, ho allestito una cucina da campo con cavalletti e assi e un fornello elettrico (tre padelle e la vaporiera erano tutta la mia dotazione), ho creato con l’aiuto dell’amico Matteo l’angolo-bagno, con l’amica dell’appartamento ho scambiato il tosaerba con il divano letto, uno scaffale è diventato l’armadio, un altro la dispensa, un altro ancora l’archivio-ufficio, due piccoli tavoli, qualche sedia, casa fatta. Potete immaginare quanto è più facile e veloce tenere pulita e in ordine una casa semplice? Tutta vita guadagnata!

Mai prima di allora sono stata così abitativamente felice! Lo spazio leggero ha dato spazio anche dentro, l’ambiente unico ha contribuito a ‘rimettere tutto insieme’ e a togliere i confini interiori, il non aver dove nascondere ha fatto uscire allo scoperto. E son stati i mesi dei lavori yogici sulla prosperità: ho realizzato che si è in prosperità quando si perde la sfiducia e il senso di separazione, e che i reni, il Primo Chakra e immediatamente dopo il bilanciamento interno femminile – maschile sono di importanza cardinale a questo scopo. E il lavoro è partito alla grande! Poi è finalmente uscito un blocco vecchio, un trauma congelato, grazie al quale ho potuto integrare di nuovo nel mio vissuto un evento che era stato ‘tagliato fuori’, con enormi benefici nella vita presente e nella relazione di coppia. Ed è iniziato il progetto, ovviamente in puro Chue Style Feng Shui, della mia nuova casa in legno e paglia pura-Natura in collaborazione con Casalogica e Carlo Micheletti (l’ingegnere più creativo del Pianeta).

Quando il cantiere è stato pronto per partire, questa primavera, ho lasciato a malincuore la casa tibetana e mi sono trasferita di nuovo, in una stanza con bagno a VillaPace, temporaneamente, visto che il cantiere è veloce. Da 45 mq a 20 mq! Nuovo ridimensionamento! Quante lezioni sull’impermanenza e sulla completa inutilità di ciò che è superfluo. E sull’incredibile quantità di superfluo che abbiamo e che ci intasa! A Villa Pace siamo una piccola comunità, che condivide cucina e lavanderia, le stanze hanno lo spazio per letto, piccola scrivania, comodino, armadio a due ante (ebbene si!) e un piccolo arredo bagno. Non c’è spazio che per ciò che serve davvero! E si apre la possibilità alla condivisione e quindi all’ulteriore risparmio di oggetti, materiali ed energia, oltre che all’inevitabile incontro / confronto con l’altro…con il ‘noi stessi’ fuori da noi, tema quanto mai attuale viste le tendenze xenofobe verso i migranti e le paure mostruose (che ci fanno prendere decisioni mostruose) generate da questo altro così diverso (ma sarà vero?) da noi. Questo ve lo racconto più avanti, così come vi racconto poi del progetto Feng Shui – bioedilizia, che è la cosa più bella del mondo!

In sintesi: se in questo momento della vostra vita siete confusi e incasinati, cominciate ad aprire armadi, ante e ripostigli, e frigoriferi, freezer e dispense, e guardate veramente cosa c’è dentro. Guardatevi in faccia, vedete quante cose vecchie o del tutto inutili o, al contrario esatto, importantissime sono messe lì, da parte, in attesa di...essere mangiate, indossate, usate, 'chissà magari un giorno....' e la vita intanto si appesantisce o il corpo magari (quanti problemi di peso si risolvono con un bello Space clearing!), e si da peso a ciò che non lo ha, dimenticandosi di ciò che invece è vitale.
Non vi auguro tre traslochi in tre anni, ma posso affiancarvi in un bello Space clearing. Chiedete a me! 

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